39. Bicigrill nel paesaggio agreste della Piana Rotaliana nel comune di San Michele all'Adige.

La percorrenza della ciclabile Monaco-Verona lungo gli argini del fiume Adige registra una ininterrotta successione di coltivi a vigneti e meli. Le loro cadenze ritmiche suggeriscono soluzioni di moduli ripetitivi in fitta serie. (maggio 2018)

Chi scrive e ha realizzato questo progetto ha in mente in maniera molto chiara che il codice dell'architettura ha un suo statuto ben riconoscibile. Una cosa è la natura e altro l'artificio umano: nessuna confusione tra causa ed effetto. Però è anche vero che una struttura come quella qui presentata non è indifferente -e non lo deve essere per principio- alle suggestioni offerte dal dolce e calmo succedersi di un paesaggio, dove natura e lavoro umano interagiscono in un proficuo concedersi a vicenda. Christian Norberg Schulz, nel suo ormai celeberrimo testo Genius loci, in cui passa in rassegna le ragioni per le quali la storia dell'architettura occidentale ha elaborato delle specificità per ogni luogo, natura e cultura, sostiene che "...non è affatto vero che la quiete segua la tempesta, bensì è vero che essa la preceda." Il compito dell'architetto è quello di ripristinare la quiete subito dopo la tempesta (il trauma del cantiere edile). Creare delle architetture che sappiano leggere il contesto e coglierne le indicazioni e valori specifici per ogni luogo e situazione, questo è il compito non sempre facile e scontato dell'architetto del ventunesimo secolo, in ragione delle molteplici difficoltà della variabilità dei temi e delle condizioni in cui egli si trova ad operare. Il presente tema, invece, è scontato come scontato è il luogo: la calma serenità di un'oasi di relax, ristoro e convivialità.