10. Struttura polivalente per lo sport e gli spettacoli

San Michele all'Adige, 1997-2006

La disarmonia delle parti fortemente disarticolate nelle forme, nella tessitura dei materiali e nei colori è tenuta assieme dal tema dominante della grande sala: inevitabile elemento coagulante della metafora di un mondo che stenta a ritrovarsi nell’unità.

Benché fosse il primo lavoro di una certa importanza e dimensione con inevitabili limiti di manipolazione delle forme, dove la lezione di Mies van der Rohe citata nel proprio manifesto programmatico non appare acquisita per intero, alcuni passaggi denotano certa arroganza ed aggressività che dovrebbero apparire stemperate nelle architetture democratiche della contemporaneità, meno che meno nelle strutture pubbliche. Il progettista afferma che non si riconosce in quei particolari o, meglio, che non si riconosce più. In un commento all'architettura del Bauhaus nei già lontani primi anni Settanta Leonardo Benevolo (1923-2017) affermò che l'architettura dei nostri tempi, democratica ed accessibile a tutti, non deve retoricamente rappresentare la società e meno che meno una sola parte di essa, bensì deve concretamente favorire la sua realizzazione.

Nonostante ciò, l'architetto conserva di questa esperienza un ottimo rapporto, nella consapevolezza di avere dato tutto ciò che in quel tempo era alla sua portata.

Venerdì, 19 ottobre 2018